Laghi replica al PD: “Io con la maggioranza? Sto benissimo dove gli elettori mi hanno messo”

Le parole del capogruppo di DMP alle dichiarazioni dei dem secondo cui Laghi sia stato eletto vice presidente della IV Commissione perché ritenuto vicino alla maggioranza.

“La mia nomina a vicepresidente della Commissione Regionale Ambiente (due voti, due astenuti, un voto al rappresentante PD e, conseguentemente, unica rappresentanza istituzionale del Gruppo “De Magistris Presidente”), tema di cui ho una qualche conoscenza e forse competenza, ha, con ogni evidenza, fatto saltare i nervi alla bulimica ingordigia istituzionale del capogruppo regionale PD. E giù a ruota libera, con attacchi tanto sgangherati quanto privi di fondamento”.

“Non basta al PD avere cinque (!) – su otto – Vicepresidenti di commissione (a proposito, c’è ancora una posizione libera, all’attacco!) né essere i soli rappresentanti delle minoranze nell’Ufficio di Presidenza. Non basta mai, non è mai abbastanza!”

L’incontinenza verbale del capogruppo PD non meriterebbe, ovviamente, commento di sorta, se non la puntualizzazione che il sottoscritto sta benissimo dove gli elettori hanno deciso di metterlo, senza alcuna intenzione di cambiare schieramento. Continuando, in ogni caso, a lavorare, incessantemente e col massimo impegno per la Calabria e i Calabresi. Mi rendo tuttavia conto che interloquire è difficile, facendo riferimento a termini – lavoro, Calabria, Calabresi – con i quali il capogruppo PD ha evidentemente scarsa dimestichezza”.

Così il consigliere regionale Ferdinando Laghi, capogruppo di De Magistris Presidente e Vice Presidente della IV Commissione Consiliare.

Ufficio stampa

Ospedale di Castrovillari. Laghi: “Troppe falle. Interventi insufficienti”

Il capogruppo in Consiglio Regionale per “De Magistris Presidente” torna a intervenire sull’Ospedale di Castrovillari, dopo aver partecipato, con le locali Associazioni, ad una trasmissione televisiva in diretta dal nosocomio del Pollino.

“Una emodinamica che funzioni 6 ore al giorno, anziché 24 su 24 dà troppo poche garanzie di efficace e tempestivo intervento per chi è colpito da un infarto. È quanto succede all’ospedale di Castrovillari, per carenza di personale -esordisce Laghi. Mentre ormai da diversi giorni la Risonanza magnetica della locale Radiologia è ferma per infiltrazioni d’acqua nei locali!”.

Così Ferdinando Laghi nel corso della puntata in diretta dall’ospedale di Castrovillari di “Dentro la notizia”, condotta da Pasquale Motta su LaC TV.

“Tante altre…cronicità, poi, continuano a peggiorare – ha proseguito Laghi – Anestesia-Rianimazione ha un personale ridotto sempre più al lumicino, con una negativa ricaduta anche per l’attività delle sale operatorie. La Neurologia è presidiata da un solo medico (e sulle carte si parla addirittura di una Stroke-Unit), Ortopedia rimane desolatamente chiusa e inesistente, se non nelle promesse carte, la Riabilitazione intensiva fisiatrica. E l’elenco potrebbe continuare, purtroppo, a lungo – continua il Consigliere Laghi. È triste, sconfortante e, soprattutto, ingiusto nei confronti delle popolazioni cui, di fatto, continua ad essere negato il diritto alla salute. L’attesa dell’Atto Aziendale non giustifica affatto né queste né tante altre carenze, né può giustificare la mancata sostituzione di chi va in pensione o la carenza di concorsi a tempo pieno per TUTTE le figure sanitarie necessarie. I concorsi, inoltre, non vanno poi abbandonati a loro stessi, ma rapidamente espletati, come la situazione richiede e va dato immediatamente corso alle assunzioni già oggi possibili, sfruttando le graduatorie esistenti”.

“E dato che si parla del nuovo Atto Aziendale – ha concluso Laghi -, l’attuale ripartizione territoriale dei Distretti sanitari tra l’area Esaro-Pollino e Costa jonica va assolutamente ribadita e mantenuta, rispettando l’inquadramento storico che è anche quello più funzionale. La politica non spadroneggi, continuando a far guasti, sui diritti e sui bisogni dei cittadini. E mentre la sanità pubblica si scopre sempre più in crisi, quella privata, non sta certo a guardare”.

Ufficio stampa

Campi elettromagnetici: Laghi a Scalea incontra gli studenti

Il Consigliere regionale Laghi al Liceo scientifico e linguistico di Scalea per parlare dei campi elettromagnetici e dei connessi rischi per la salute.

Continua senza interruzioni il tour nelle scuole della Calabria del Consigliere regionale Ferdinando Laghi che stamane, a Scalea, ha incontrato gli studenti del Liceo scientifico e linguistico “Metastasio”, la cui dirigente, dottoressa Laura Tancredi, ha fatto gli onori di casa e presentato l’incontro agli studenti. L'evento, in collaborazione con il Biodistretto dell'Alto Tirreno Cosentino - Baticòs, ha visto partecipi anche rappresentanti dell'amministrazione comunale che, assieme a docenti e studenti, hanno potuto ascoltare la relazione tenuta dal dottor Laghi, in veste di vice-Presidente Nazionale dell’Associazione Medici per l’Ambiente – ISDE Italia, per poi intervenire, al termine della relazione.
La tematica è stata quella dei campi elettromagnetici e dei rischi per la salute ad essi collegati, argomento per il quale Laghi ha presentato nei giorni scorsi, in Consiglio Regionale, un disegno di legge. Grande interesse hanno mostrato gli studenti per l'argomento, interesse evidenziato anche dai numerosi interventi, con domande, osservazioni e riflessioni, nel dibattito che ha fatto seguito alla relazione. Diverse sono state anche le richieste di chiarimenti riguardanti la normativa vigente, sia a livello locale che nazionale, a cui il Consigliere Laghi ha dato riscontro. «È bene che i giovani si interessino a questa problematica -ha dichiarato Laghi- che avrà un impatto sempre più ampio sulla loro quotidianità, attesa la diffusione, sempre maggiore, che avranno i sistemi di telecomunicazione, che dovranno rappresentare opportunità di modernizzazione, non rischi per la salute. Per questo ho, tra l’altro, segnalato come io abbia presentato un disegno di legge in Consiglio Regionale, unitamente alla consigliera Straface, per normare la disciplina a livello regionale e dare così ai comuni uno strumento efficace per dotarsi di un regolamento che possa minimizzare i rischi per la salute, senza bloccare la diffusione della digitalizzazione».
Al termine dei lavori sono state chiamate per un riconoscimento, e i meritati applausi, le studentesse dell’Istituto la cui squadra si è classificata prima alle Olimpiadi Regionali delle Neuroscienze.

Ufficio Stampa

Criticità Registro Tumori Calabria, Laghi presenta un’interrogazione

REGGIO CALABRIA - «La Rete nazionale dei Registri Tumori, a cui ciascuna Regione è tenuta a collaborare fattivamente, attraverso l’invio tempestivo e sistematico di dati, rappresenta uno strumento fondamentale nella lotta contro il cancro, in particolare in termini di prevenzione e diagnosi precoce della malattia. Tuttavia, nell’esaminare il sistema di gestione del Registro della Regione Calabria, emergono rilevanti anomalie che ne mettono in discussione l‘efficacia e, dunque, le finalità stesse. Pertanto, questa mattina ho presentato un’interrogazione sul punto, indirizzata al presidente della Giunta regionale, Roberto Occhiuto, al fine di ricevere alcune importanti delucidazioni». Lo annuncia il capogruppo di “De Magistris Presidente”, Ferdinando Laghi. 

«La nostra Regione ha istituito il proprio Registro Tumori attraverso la legge regionale n. 2 del 12 febbraio 2016, la quale prevede, tra le altre cose, la creazione di un Centro di Coordinamento della Rete dei Registri e l’adozione di un Regolamento regionale. Tuttavia – spiega Laghi -, va rilevato come, sulla base dei dati presenti sul sito Airtum - Associazione Italiana Registri Tumori- , delle informazioni e delle ricerche effettuate, nonché dal confronto con Operatori del settore, siano emerse notevoli e preoccupanti criticità nella operatività del Registro nella Regione Calabria, tra cui: la disomogeneità nella raccolta dei dati da parte dei referenti dei registri delle Asp preposte; la non operatività del Centro di Coordinamento regionale; la mancata adozione del Regolamento regionale, fondamentale per la gestione ed il trattamento di dati sensibili; difficoltà nel reperimento e nella gestione dei flussi informatici di anatomia patologica e dei dati di mortalità. Ma l’aspetto forse più preoccupante – continua il capogruppo Laghi -, è che i dati relativi alla Regione Calabria vengano per lo più trasmessi con un ritardo che li rende sostanzialmente non idonei ad essere utilizzati per le finalità di prevenzione per cui sono stati istituiti i Registri».

«Per tali motivi e vista l’estrema importanza che tale strumento riveste nell’ottica della salvaguardia della salute pubblica – afferma infine il consigliere Laghi – chiediamo al Presidente della Giunta regionale, anche in qualità di Commissario alla Sanità, se sia a conoscenza di quanto evidenziato e se ritenga di dover intervenire urgentemente per rendere pienamente operativo il Registro regionale dei tumori; nonché quali iniziative intenda intraprendere per rendere, efficienti e tempestive le attività dei Centri che operano a livello provinciale, all’interno delle Aziende sanitarie calabresi».

Lettera aperta “Ora l’unità. Per il Partito Comunista in Italia”

Dichiarazione di Marco Rizzo, segretario generale Partito Comunista (Italia).

Abbiamo ricevuto in questi giorni, come tutti gli altri partiti comunisti in Italia, una Lettera Aperta inviataci – a nome dei circa 1.000 aderenti all’Appello “Ora l’unità. Per il Partito Comunista in Italia” – da un gruppo di quadri operai delle grandi fabbriche italiane, da giovani, studenti, lavoratori e lavoratrici, da intellettuali marxisti e dirigenti comunisti di diverse organizzazioni.

Questa Lettera chiede a tutti noi, ai partiti comunisti italiani, ai loro gruppi dirigenti, alle loro basi militanti, di avviare un processo di unità dei comunisti, a partire dalla messa in campo di immediate lotte comuni.

Il Partito Comunista, apprezzando lo spirito e le parole della Lettera Aperta, risponde positivamente alla sua richiesta unitaria e si dichiara disponibile ad un primo ed immediato confronto con i gruppi dirigenti degli altri partiti comunisti e delle altre esperienze comuniste italiane.

Che cosa, di questa Lettera Aperta, ci ha convinti a questo nostro approccio unitario?

La sincerità, lo slancio ed insieme la “ratio” delle sue parole.

Siamo certi che la sincerità e lo slancio che segnano fortemente di sé questa Lettera provengano dai tanti giovani che hanno aderito all’Appello “Ora l’unità. Per il Partito comunista in Italia” e che poi ne hanno inviato ai partiti comunisti una sintesi nella forma della Lettera Aperta.

Come siamo certi che la “ratio” politica della Lettera sia il frutto della vasta e prestigiosa presenza di intellettuali e dirigenti comunisti che, dopo aver aderito all’Appello, l’hanno sottoscritta e a tutti noi inviata.

Ed è questa motivazione, questa ragione politica a convincerci della bontà della proposta unitaria.

I compagni e le compagne che hanno sottoscritto la Lettera Aperta hanno con forza e lucidità rimarcato quanto sta quotidianamente sotto i nostri occhi ma che spesso sfugge alla vista di troppi, a volte persino alla vista di alcune aree comuniste:

– il pericolo incombente di una guerra mondiale scientemente organizzata e sospinta dagli USA, dalla NATO, dall’UE e dal fronte imperialista internazionale;

– una nuova ed estremamente acutizzata aggressività politica e militare imperialista contro la Russia e la Repubblica Popolare Cinese che è alla base della spinta a questo progetto di guerra mondiale;

– una nuova e socialmente drammatica, per la classe operaia e i popoli del nostro continente, torsione imperialista delle politiche dell’Ue e antipopolari;

– una spinta oggettiva che attraversa l’intero arco delle forze partitiche parlamentari e le sospinge a farsi “il partito unico” degli USA, della NATO e dell’UE in Italia e che si fa materia politica per la costituzione del governo Draghi, l’Esecutivo che sta svendendo a Bruxelles il futuro delle prossime generazioni italiane per ottenere quel cappio monetario che continuano a chiamare “prestiti” o “aiuti” dall’UE;

– un uso spregiudicato e discriminatorio della pandemia da parte del Governo Draghi, con una evidente prova generale di limitazioni serie delle libertà costituzionali per qualunque vera opposizione nel Paese;

– la drammatica contraddizione tra tutto ciò e l’assenza pressoché totale di un’opposizione di classe e di massa;

– la contraddizione tra il vasto dominio capitalista e la crisi profonda e la polverizzazione del movimento comunista in Italia.

Come ci convincono pienamente le parole d’ordine, che sono nostre, che facciamo totalmente nostre, che la Lettera Aperta fa conseguire a tutto ciò: fuori l’Italia dalla NATO! Fuori la NATO dall’Italia! Fuori l’Italia dall’Euro e dall’UE!

È a partire da queste, cogenti, questioni che il PC accoglie la proposta del progetto di unità dei comunisti su basi politiche e teoriche affini, quale prerequisito essenziale, come asserisce la stessa Lettera Aperta, per l’avvio di un processo unitario e la costruzione di un Partito Comunista in Italia all’altezza dei tempi e dello scontro di classe.

Il movimento comunista mondiale, guidando circa un quinto dell’intera umanità, vive oggi una grande e fulgida fase di rilancio e la vive al cospetto di una crisi storica profondissima, sia di progetto politico ed economico che di prestigio, del capitalismo mondiale.

Ciò ci conforta e da ancor più senso alla nostra battaglia politica in Italia.

Ma non rimuove il fatto che il movimento comunista italiano versi, per sue colpe lontane e vicine, in una crisi profonda.

Una crisi dalla quale i comunisti potranno uscire solo con la ricollocazione al centro delle cose, sia sul piano teorico che della prassi, del conflitto di classe e della ricostruzione dei legami di massa. E per questi obiettivi, l’unità dei comunisti su basi politico-teoriche affini è fattore decisivo.

Molto, tutti noi, possiamo aver sbagliato, nelle nostre, diverse esperienze da comunisti. Ma per la passione e il tempo di vita che tutti abbiamo messo nel difficile obiettivo di ricostruire, in Italia, un movimento comunista degno di questo nome, possiamo anche sperare che “la storia ci assolverà”.

E ancor più ci assolverà se saremo capaci, oggi, di riunire le fila, di unirci, di dare una speranza e un nuovo punto di riferimento organizzato all’ancora vasta diaspora comunista italiana priva di tessera e partito, di riconsegnare alla “classe” un unico, più forte, coeso, partito comunista!

Scriveva nel 1957 il grande poeta comunista Nazim Hikmet, nella sua splendida poesia intitolata “Della Vita”: “Dovunque tu sia/ in qualunque circostanza tu sia/ devi vivere come se mai tu dovessi morire”.

E, parafrasando Hikmet, noi che oggi vogliamo unirci per ricostruire un più forte partito comunista in Italia, dobbiamo batterci, sinceramente impegnarci, come se questo grande obiettivo fosse possibile, vicino ad essere conquistato!