Il Pci nelle pagine di Verduci

101 anni fa, il #21gennaio1921, veniva fondato a Livorno il Partito Comunista d’Italia. Le paginette che seguono raccontano i ricordi di Peppe Verduci circa le attività svolte per il partito, da metà anni ’40 in poi, a livello locale e federale.

I 100 anni di Peppe Verduci

Peppe Verduci il 22 maggio di quest’anno avrebbe compiuto 100 anni. Un anno significativo perché ricorre il centenario della nascita del Partito Comunista, al quale aderisce a partire dal 1944.

Appena possibile, cercheremo di aggiungere alla sua militanza ulteriori informazioni, attingendo dagli archivi del PCI della Federazione di Cosenza, e dalla documentazione dell’Archivio di Stato di Cosenza.
Per ora, ricordiamo questa data, postando una brevissima nota biografica.
 
Nato a Lazzàro (Rc) il 22 maggio 1921, Verduci si trasferisce ad Aiello Calabro nel 1932 con la numerosa famiglia. Ancora giovane, dopo aver appreso il mestiere di falegname, apre una bottega. Nel 1943, assieme ad altri giovani, costituisce, ad Aiello, la prima sezione del Partito Comunista Italiano, di cui egli diviene dirigente, svolgendo una intensa attività politica. In seguito, farà parte del Comitato Federale di Cosenza. Dal 1956 al 1965, per due consiliature è stato sindaco di Lungro; poi presidente della Lega delle Cooperative; membro della Camera Confederale del Lavoro e dell’Alleanza dei Contadini. Sciolto il P.C.I., Verduci è rimasto comunista, militando nel partito di Rifondazione, e ricoprendo la carica di presidente dei probiviri nel circolo “Fausto Gullo” di Cosenza.
Ha pubblicato, nel 1999, il libro “Memorie di Lotta – Aiello Calabro 1943 – 1970” (edito dall’ICSAIC), in cui raccoglie le esperienze della sua militanza comunista e dove mette a fuoco le problematiche di una comunità che lo ha visto crescere e maturare, insieme ad una generazione di giovani dediti alla costruzione di una società improntata ai veri valori di una democrazia fattiva e concreta e non solo formale. Il libro – per il successo ottenuto – è stato poi rieditato da Pellegrini nel 2002. Sempre con la Casa Editrice Pellegrini, ha pubblicato nel 2003 “Poesie”; e nel 2004 “Aiello Calabro – Appunti sparsi”, Sono invece del 2005 “Stralci letterari” e “I miei dieci anni a Lungro”. Del 2006, invece, l’ultima fatica letteraria “Frammenti di storie e ricordi” (Pellegrini), in cui sono raccolte memorie e particolari avvenimenti che riguardano la storia politica e sociale di Aiello Calabro nell’immediato secondo dopoguerra.
Si è spento a Cosenza l’8 aprile del 2008. Riposa nel cimitero di Aiello Calabro, vicino alla cara moglie Peppinella.

Nuovo libro del compagno Peppe Verduci

“Frammenti di storia e ricordi”, edito da Pellegrini e patrocinato dall’Amministrazione provinciale di Cosenza, è il titolo del nuovo libro di Peppe Verduci, presentato al pubblico a novembre scorso nel salone di Rappresentanza del Comune di Cosenza. All’incontro, moderato dal giornalista Eugenio Furia, ha preso parte Giuliano Ricca, Segretario del Circolo cittadino di Rifondazione; il sindaco Salvatore Perugini; il giornalista Bruno Pino che ha collaborato alla stesura del libro e lo stesso Autore. Nel corso della manifestazione sono intervenuti pure Mario Oliverio, presidente della provincia di Cosenza; Angelo Broccolo, segretario provinciale del PRC; e Franco Iacucci, vice sindaco di Aiello Calabro.
Il volume, come già in altre pubblicazioni del “compagno” Peppe Verduci, raccoglie memorie e particolari avvenimenti vissuti dall’autore che riguardano la storia politica e sociale di Aiello Calabro nell’immediato secondo dopoguerra.
«Quello di Peppe – scrive Bruno Pino nella prefazione – non è e non vuole essere un libro che si alimenta di fonti documentali, ma più semplicemente, è una viva testimonianza dell’autore – permeata dalla passione, da emozioni e sensazioni personali – resa a distanza di decenni, e relativa ad episodi accaduti all’interno di una piccola comunità del sud in un certo periodo storico in cui, uscita dalla devastante esperienza della seconda guerra mondiale, l’Italia s’incamminava, attraverso spinte ideali contrapposte, a diventare un paese civile e democratico».
«Verduci – continua Pino – oltre a narrare con prosa semplice e scorrevole, del suo amore per il Comunismo, dell’attività spesa per il Partito, delle lotte, dei rapporti e dei contrasti con la Dc, tratteggia alcuni uomini di valore che nella Seconda Guerra Mondiale scelsero di essere Partigiani nella Resistenza come “l’eroe di Aiello Calabro” Geniale Bruni, al quale era intitolata la locale sezione Pci; e quello di tanti altri antifascisti che si sono sacrificati per i valori fondanti della democrazia. Ma soprattutto, Verduci, delinea una figura interessantissima della vita politica locale e poi internazionale. Ovvero quella di Nando Aloisio (Aiello C. 1923 – Buenos Aires 1975), fondatore del Pci e della Camera del Lavoro di Aiello, attivista nel 1946 nella campagna in favore della Repubblica in occasione del Referendum che nel 1946 diede all’Italia le sue attuali Istituzioni democratiche; e promotore nel 1947-48 delle lotte dei contadini per l’occupazione delle terre; poi emigrato in Argentina, e lì, nella terra dei Gauchos, sindacalista dell’Inca-Cgil e martire del peronismo, qualche mese prima del golpe del 1976».
Peppe Verduci, classe 1921, poeta e scrittore comunista oltre a questo lavoro, ha pubblicato, nel 1999, il libro “Memorie di Lotta – Aiello Calabro 1943 – 1970” (edito dall’Icsaic), in cui raccoglie le esperienze della sua militanza comunista e dove mette a fuoco le problematiche di una comunità che lo ha visto crescere e maturare, insieme ad una generazione di giovani dediti alla costruzione di una società improntata ai veri valori di una democrazia fattiva e concreta e non solo formale. Il libro – per il successo ottenuto – è stato poi rieditato da Pellegrini nel 2002.
Sempre con la Casa Editrice Pellegrini, ha pubblicato nel 2003 “Poesie”; e nel 2004 “Aiello Calabro – Appunti sparsi”, Sono invece del 2005 “Stralci letterari” e “I miei dieci anni a Lungro”.