Carnevale Aiellese 2020

LA PRO LOCO DI AIELLO CALABRO IN COLLABORAZIONE CON L’AMMINISTRAZIONE COMUNALE, CON SCUOLE E LA COMPAGNIA TEATRALE AIELLESE

PRESENTA:

CARNEVALE AIELLESE 2020

  • SABATO 22 FEBBRAIO

ORE 9,00 FARZA DE CARNELEVARU “RAPPRESENTAZIONE ITINERANTE DI UNA FARSA ANTICA (PER LE FRAZIONI DI VALLE OSCURA, CONTRADA MACCHIA, CONTRADA COPANO E GUARNO, VIA CAMPO E RIONE PATRICELLO)

  • DOMENICA 23 FEBBRAIO

ORE 15:00 GRAN RADUNO DELLE MASCHERE

MOVIESTORE ANGOLO FOTOGRAFICO CON PERSONAGGI
PIAZZA SANTA MARIA

ORE 17,00 “U LUTTU” PICCOLO TRIBUTO A MARIO PUCCI E ALLA RACCHIA (A CURA DELLA COMPAGNIA TEATRALE AIELLESE)
TEATRO COMUNALE
  • MARTEDI 25 FEBBRAIO
ORE 21,00 – SFILATA MASCHERE CON PREMIAZIONE MASCHERA ORIGINALE-MASCHERA PIU’BELLA- MASCHERA PIU’ DIVERTENTE.
TUTTO ALLIETATO CON LA MUSICA DI DJ GIANFRYX…
PIAZZA MUNICIPIO.

VI ASPETTIAMO!

EVENTO FACEBOOK – https://www.facebook.com/story.php?story_fbid=2478057929191124&id=1379170515746543

AGGIORNAMENTO 5 MARZO 2020

Rievocando la Racchia

A Mario Pucci, i versi di Giulio di Malta

‘A chjazza sutthana chin’íe c’ulla sa, ‘a chjazza cchju bbella d’e chissa Città! (Mario Pucci)
Carissimi Aiellesi vicini e lontani, è scomparso Mario Pucci uno di quei cittadini che in una lirica scritta qualche anno fa io ho chiamato insieme a Peppe, Gaetano ed il sottoscritto “Quattru Airuni da Chiazza Suttana.” Il Signore, nella bontà del quale noi abbiamo sempre creduto ha voluto così ed a noi non resta che prendere atto delle sue scelte e volontà. A me non resta che ricordarlo nell’unico modo che io so manifestare. Ringrazio coloro i quali avendo la pazienza di leggere queste quattro strofe penseranno a lui e a tutti noi che per tanti anni li abbiamo importunati con le nostre lagne.

C’um’ìe bruttu stasira u Castiellu.
N’atr’Airune ha lassat’u Castiellu.
C’ìe gran scuru alle Trempe d’Aiellu,
un se sente nna vuce, nu gridu.
A Cusenza, lu Viecchiu “Cardillu”,
sufferente, ccu pinna e bastune,
ìe rimastu, du Gruppu, sulu illu,
a ‘ntonare l’antica canzune.
Chissa ìe nna piccola, gran melodia,
di cipressi, cantata in sordina,
ca partiendu da Chiazza e ogni via,
ad’Aiellu, fa l’ultima “Strina.”
I’e l’estivu, annuale congressu,
de l’Agustu alla Chiazza Suttana,
quandu a tuttu ere fattu u “Processu”,
ccu lettura d’osanna o puttana.
I’e da “Racchia la grande leggenda,
sup’e scale ppe Carnilevaru,
quand’a farsa ere prima vicenda,
ccu scialata de viecchiu e quatraru.

Giulio di Malta

***

Riportiamo la poesia I quattru airuni d’a Chjazza suttana, pubblicata in precedenza sul blog degli Aiellesi nel Mondo.

I quattru Airuni da Chiazza Suttana
di Giulio di Malta

De l’”Antichi”, su parte primordiale,
figli d’Aiellu, de “Timpe” du Castiellu,
i quattru “Airuni”, cosa eccezionale,
ccu pinna hanu operatu e ccu pinniellu.
Peppe, nu Comunista svisceratu,
scolaru de lu Marx, du “Capitale”,
fedele allu culure e bersagliatu,
de nu partitu, ccud’illu mai leale.
Arrivatu ad’Aiellu, quatrariellu,
ìe diventatu figliu primordiale,
tutt’a vit’ha ragatu lu fardiellu,
de n’amure violentu, viscerale.
Gatanu, u “Vruscignuolu Canterinu”,
du Parentatu Rre, du “Focularu”,
da famiglia Pitture sopraffinu,
de lu “dittu”aiellise, gran Massaru.
Mariu, Prufessure de fattu cum’è nume,
Rre de la Farsa, du Carnilevaru,
de lu Paise ìedi lu gra Jume,
canture de l’amure e du “Tilaru”.
Giuliu, Airune ccu pinniellu e sillabariu,
ccu nna “Zampugna”, vecchia,melodiusa,
ntinnedi nu motivu proletariu,
ca na vot’ere cosa prestigiusa.
Cunte cose ca u tiempu ha cancellatu,
cumbattiendu la “Droga e lla Guerriglia”,
u regalu cchiù grande du “Creatu”,
l’amure ppe lla “Terra e lla Famiglia”.

Cosenza 16 Aprile 20I6

"Tu vento fa che i miei versi approdino nel cuore della mia gente, ad alleviar le pene". L'Addio di Aiello Calabro al Poeta Mario Pucci


AIELLO CALABRO – Il poeta Mario Pucci si è spento lo scorso lunedì mattina all’ospedale di Rossano dove era ricoverato da qualche tempo. La notizia della scomparsa è stata accolta con tristezza da tutta la comunità aiellese e da tutti coloro i quali lo conoscevano e ne avevano apprezzato le doti umane e artistiche.
Nato nella cittadina tirrenica nel ‘49, aveva compiuti gli studi prima ad Aiello e poi nel capoluogo bruzio. Laureatosi alla Federico II di Napoli, alla facoltà di Filosofia, aveva in seguito insegnato storia e filosofia nei Licei.
La sua più grande passione intellettuale è stata indubbiamente la Poesia, ragione fondamentale di vita. Nel corso di questa amata attività creativa, ha partecipato a diversi concorsi letterari, classificandosi sempre tra i primi. Alcuni dei componimenti, di poesia e prosa, sono stati pubblicati anche su quotidiani e riviste di diffusione nazionale.
Nel dicembre 2001, una parte significativa della produzione letteraria del poeta aiellese arriva alle stampe, con il titolo de “Il gioco del tempo”, con grande soddisfazione dei lettori ed estimatori. Una raccolta di trenta poesie e tredici prose, la maggior parte delle quali già apparse su periodici locali. Come non menzionare “Il mio canto”, la poesia-proemio che apre la raccolta in cui il poeta affida al vento il compito di far conoscere la poesia. “Tu vento […]/fa che i miei versi approdino nel cuore/della mia gente, ad alleviar le pene …”. Molte delle liriche, e non poteva essere diversamente, dato l’attaccamento al luogo natio, hanno quale soggetto Aiello, come “Canto per Aiello”, “Il Castello” ecc.; altre celebrano in versi persone che non sono più, come “A Mia Martini”, “Per Ugo”, “San Damiano”; altre ancora trattano di argomenti di più generale interesse e sono, se si vuole, di taglio esistenziale. Non mancano le prose, a volte nostalgiche, a volte meri episodi di vita vissuta (Exodus, il ristorante cinese, Via Savoia, Vecchio Salone ecc.), a volte anche ironiche (il paese delle fontane, w l’Italia), a volte, infine, racconti brevi (Massimina), e semplici, che però assomigliano, per la piacevolezza con cui si leggono, ad avvincenti romanzi.
Anche e soprattutto il vernacolo è stato terreno fecondo dal quale sono nate indimenticabili commedie, farse e canzoni, che hanno deliziato e fatto sorridere e ridere, che rimarranno nella memoria di quanti hanno avuto il privilegio di leggere e ascoltare i suoi versi. Tra le sue creature, infine, non possiamo non citare il gruppo folcloristico de “A Racchia”, che ha reso speciali e impressi nella memoria collettiva molti dei Carnevali aiellesi.
Alla figlia Eleonora, alle sorelle Maria Pia ed Edda, ai fratelli Geniale e Pietro, e alla famiglia tutta, le condoglianze della Redazione del Blog di Aiello Calabro e degli Aiellesi nel Mondo.

RASSEGNA STAMPA

“Parra cumu t’ha fattu mammata”… per non scordarci del nostro dialetto

“Parra cumu t’ha fattu mammata”… per non scordarci del nostro dialetto.

L’iniziativa della tutela e riscoperta del dialetto, che da 4 anni viene sostenuta dall’Unpli e che si celebra con diverse iniziative in tutta Italia il 17 gennaio (e anche nei giorni seguenti), è certamente meritoria. La Pro Loco di Aiello Calabro, proprio perché ritiene molto importante il patrimonio linguistico locale, intende dare il proprio contributo alla manifestazione dell’Unpli, promuovendo a breve la pubblicazione online del volume “Piccolo vocabolario del dialetto aiellese”, di Gaetano Coccimiglio e Pietro Pucci (con la collaborazione di Eugenio Medaglia), stampato nel 2009 col Patrocinio del Comune di Aiello Calabro.
Appena possibile, la raccolta del lessico dialettale del paesino in provincia di Cosenza sarà disponibile sul blog www.dialettoaiellese.blogspot.com 
Come nelle intenzioni degli autori, il vocabolario rappresenta solo una base di partenza. L’auspicio è quello di essere implementato, attraverso vari e preziosi contributi dei parlanti dialettofoni, con altri lessemi e modi di dire dimenticati.
***
Il piccolo vocabolario del dialetto aiellese
Esistono, in ogni dialetto, parole sepolte sotto strati e strati di oblio. Ogni generazione di parlanti dialettofoni se ne lascia alle spalle una quantità importante. Chi, per esempio, tra i giovani e giovanissimi conosce termini come picuozzu, ‘ndirillu, cannacca, coffa, o ancora verbi come camardare e ‘mpurrare? Probabilmente nessuno o quasi; e pure i più anziani, per esigenze comunicative ed omologandosi al linguaggio delle generazioni successive, ne hanno attenuato o addirittura rimosso l’uso. Sono lessemi che appartengono alla nostra storia – nel caso di specie a quella di Aiello Calabro, in provincia di Cosenza – e che oramai, salvo qualche rara eccezione, più nessuno adopera nel linguaggio quotidiano.
Tante di queste parole dimenticate e non più in uso, sono state raccolte, qualche anno fa, grazie al paziente e puntuale lavoro di scavo, di ricerca di Gaetano Coccimiglio e Pietro Pucci, in collaborazione con Eugenio Medaglia, Autori del Piccolo Vocabolario Aiellese. Grazie a questo studio abbiamo potuto riacquisire una parte significativa del nostro patrimonio lessicale ed etnografico. Scorrendo le pagine del libro di Coccimiglio e Pucci, entrambi cultori del dialetto locale – geometra e funzionario del Corpo Forestale in pensione, il primo, oltre che poeta vernacolare di particolare acume; già brillante docente di matematica e mio professore al Liceo, il secondo – si possono ritrovare, con piacevole sorpresa, parecchie parole che credevamo perdute per sempre, e molte altre invece che ancora fanno parte dell’attuale bagaglio dialettale paesano; o vecchi “ditteri” della cultura contadina, appartenenti a campi lessicali “sorpassati” dalla contemporaneità.
Il corposo volume, oltre ai termini lessicali, corredati da esempi d’uso in dialetto, arricchiti con citazioni di poesie, proverbi, canzoni, ecc., con traduzione in italiano e spesso con la provenienza etimologica, comprende pure una raccolta di proverbi suddivisi per argomento (l’amicizia, amore, i parenti, gli animali, condizioni atmosferiche, il denaro, la morte, a luci rosse, la salute, la fortuna, il vino); e modi di dire.
In definitiva, siamo di fronte ad un libro-baule dove cercare il senno perduto della nostra società smemorata, che ogni Aiellese dovrebbe tenere, non in soffitta, ma sempre a portata di mano. Per sé e per i propri figli.
Qualche nota sul dialetto aiellese
Il territorio di Aiello Calabro – a circa 45 km a sud-ovest di Cosenza – si situa al confine tra la Calabria cosentina e quella catanzarese. Tenendo conto della suddivisione della Calabria linguistica di J. Trumper e M. Maddalon, composta da cinque gruppi dialettali, l’area in esame è inserita nel gruppo due, ed è parte dell’isoglossa Falerna-Isola Capo Rizzuto, che divide appunto il gruppo due dal gruppo tre.
L’area dialettale, che risulta essere una zona di “transizione”, in base alle isoglosse riguardanti il vocalismo tonico, appartiene all’area cosentina in cui è presente una situazione di compromesso fra il vocalismo tonico siciliano e quello napoletano. Si differenzia, invece, dall’area cosentina in base alle isoglosse che riguardano il consonantismo. Per esempio, notiamo nel cosentino i fenomeni di assimilazione di mb>mm e nd>nn, e di cacuminalizzazione di ll>ddr, che nell’area aiellese non vengono attestati. Ancora, notiamo nel cosentino la sonorizzazione delle occlusive sorde p-t-k, che nell’aiellese vengono pronunciate come sorde e con una leggera aspirazione, ma del resto questo è un fenomeno pancalabro. È evidente però che la differenziazione fra i vari dialetti non può basarsi solo sulle isoglosse fonetiche, ma bisognerà considerare le sostanziali differenze lessicali, morfologiche, grammaticali e semantiche.
Tuttavia, per una analisi scientifica del dialetto calabrese, ed aiellese in particolare, si rimanda – oltre a quella classica del tedesco Gerhard Rolfhs – all’Atlante linguistico etnografico della Calabria realizzato, con il contributo del Comune di Aiello Calabro e dell’Istituto Comprensivo locale, a cura del Laboratorio di Fonetica dell’Unical (giugno 2004). Nella ricerca, coordinata dal dialettologo J. Trumper, è presente una sezione dedicata al nostro paese in cui si esamina fonetica, lessico (relativamente al “ciclo del baco da seta”), e toponomastica.
Altre pubblicazioni e iniziative pro dialetto
Oltre agli studi dell’Università della Calabria e al vocabolario di cui abbiamo appena parlato, in passato diverse sono state le iniziative a tutela e riscoperta del patrimonio dialettale locale. Sono stati pubblicati libri di poesie di Mario Pucci, Gaetano Coccimiglio, Giulio di Malta, Peppe Verduci. Anche se non dati alle stampe, poeti come Domenico Medaglia hanno firmato componimenti molto apprezzati. Da segnalare, inoltre, la bellissima iniziativa “Serata di poesie”, con i poeti summenzionati, organizzata per alcuni anni durante la stagione estiva dal circolo culturale Il Castello. Aggiungiamo, inoltre, le varie rappresentazioni in dialetto aiellese della Compagnia Teatrale Aiellese che dal 1993 allieta il pubblico non solo locale, mantenendo viva la nostra parlata.
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Ritornata dopo qualche anno la serata di Poesie. Con Coccimiglio, di Malta, Medaglia e Pucci

AIELLO CALABRO – Dopo qualche anno, è ritornata per la gioia dei tanti appassionati la rassegna di poesia, animata da Gaetano Coccimiglio, Giulio di Malta, Eugenio Medaglia – che leggeva componimenti del padre Domenico, e Mario Pucci. Grande assenza, invece, quella del poeta comunista Peppe Verduci, passato a miglior vita appena qualche mese fa.
Come nelle passate edizioni estive di “Poesie sotto le stelle” organizzate dal circolo “Il Castello”, seguendo il consueto canovaccio, i poeti hanno declamato a rotazione i loro versi in dialetto aiellese ed in lingua. Non sono mancati applausi di gradimento del pubblico e sano divertimento.