- https://www.sivempveneto.it/spagnola-distruttrice-e-maestra-la-pandemia-del-1918-infetto-un-terzo-dellumanita-una-strage-che-cambio-il-mondo-e-diede-impulso-ai-sistemi-sanitari/
- https://www.iltascabile.com/scienze/influenza-spagnola/
- https://www.pathologica.it/article/view/31/37
- http://digitale.bnc.roma.sbn.it/tecadigitale/giornali/CFI0361052
- https://www.infezmed.it/media/journal/Vol_15_4_2007_8.pdf
Tag: Giovanni Solimena
Online sul Dizionario biografico della Calabria contemporanea curato dall’Icsaic le biografie di 4 Aiellesi
Si tratta di Nando Aloisio, Costantino Arlìa, Federico e Giovanni Solimena.
Come annunciato giorni fa sul sito dell’ICSAIC che abbiamo riportato pure su questo blog, è online il Dizionario Biografico della Calabria Contemporanea dal 1861 ai nostri giorni, curato per l’Istituto Calabrese per la Storia dell’Antifascismo e dell’Italia Contemporanea dallo storico Pantaleone Sergi. L’”opera collettiva più importante che sia stata fatta in Calabria”, così è stata definita, è realizzata nell’ambito del progetto «Politica e Cultura in Calabria dal 1861 a oggi», in parte finanziato dalla Regione con i fondi del Pac Calabria.
Tra i 119 profili sinora pubblicati, ci sono per il momento anche quelli di quattro Aiellesi:
- Nando Aloisio (sindacalista e politico);
- Costantino Arlìa (filologo, accademico della Crusca e magistrato);
- Federico Solimena (prefetto);
- Giovanni Solimena (notaio e giornalista).
Progetto “Politica e cultura in Calabria dal 1861 ad oggi – finanziato con fondi del PAC Calabria 2014-2020 – Annualità 2018 – AZIONE 3 – TIP. 3.2
Buona lettura.
Se vuoi essere informato anche su Telegram (canale Aiellesi nel Mondo News) qui di seguito il link:
https://t.me/AiellesiNelMondo
La Grande Guerra, i feriti e i Caduti di Aiello Calabro

La Grande Guerra, i feriti e i Caduti di Aiello Calabro
Grazie a Maria Luisa Cicero che me ne ha fornito copia, ho potuto leggere su giornali d’epoca alcune notizie molto interessanti che riguardano il nostro paese, di Aiello Calabro. Trattano di San Geniale e anche della Grande Guerra della quale ricorre il Centenario (1915/18 – 2018).
Mi piace postare qui un ritaglio di Cronaca di Calabria del 29 luglio 1915 (senza firma ma probabilmente del giornalista Giovanni Solimena) che riguarda il mio omonimo nonno paterno Bruno Pino, ferito, da quanto leggo sul foglio matricolare, intorno al 2 luglio 1915.
Nell’articolo, in particolare, si parla del suo ferimento, colpito da schegge di granata durante l’assalto di una trincea. Ed inoltre, si citano i militari aiellesi, Cicero, Civitelli e Caruso.
p.s. Il nonno morirà poi anni dopo, in Africa, a Debra Tabor (Etiopia), il 10 dicembre 1940. Ritornerà ad Aiello il 6 ottobre 1976 da Addis Abeba dove era seppellito sino ad allora.
Ecco il calendario 2017


ALBUM FOTOGRAFICO PRESENTAZIONE
N.B. PER RICHIEDERE IL CALENDARIO RIVOLGERSI ALLA PROLOCO DI AIELLO CALABRO – Pagina FB
Una veduta del paese, con il Rione Valle, visto da colle S. Elia meglio conosciuto come ‘u Pizzune
Il quartiere, che in parte vediamo nella foto, è tra i più antichi di Aiello. Scomparsa dalla memoria collettiva, in questo luogo sorgeva la chiesa parrocchiale di S. Antonio Abate, esistita tra i secoli XVI e XVIII. Sebbene non sia rimasta traccia del luogo di culto nel tessuto urbano, l’intitolazione della parrocchia al protettore degli animali domestici, del bestiame e del lavoro dei campi che si ricorda il 17 gennaio, è comprensibile poiché ‘a ‘Valla’ era abitata in prevalenza da contadini, così come ci dicono le rivele del catasto onciario. Nel quartiere, inoltre, ha sede il museo della civiltà contadina che si spera, nel prossimo futuro, possa essere finalmente aperto al pubblico.
Ancora qualche viuzza interna
Il centro storico è un ricco scrigno da scoprire con calma. Ecco altri scatti che ne rivelano il fascino antico. Il primo riguarda via Campanaro, che sbocca a Santa Maria, e che prosegue, attraversando la piazza, giù verso Patricello.
La seconda immagine si riferisce a via Unità d’Italia, come si chiama dal 17 marzo 2011. Siamo nel l’antico quartiere della Praca (dal greco praxos, roccia).
Il terzo frame riprende via Aricella che nel settembre 2005, in occasione del centenario del terremoto del 1905, è stata intitolata al notaio e giornalista aiellese, Giovanni Solimena, che del sisma scrisse numerose corrispondenze, richiamando l’attenzione nazionale sulla tragedia di Aiello.
Veduta di Cannavali
Aiello, che vanta un ampio territorio, ben 39 chilometri quadrati, conta decine di frazioni, più o meno grandi. Affacciate sul Savuto, man mano che si discende verso valle, sono ubicate Stragolera, Cannavali e Persico. Una parte del territorio comunale, certamente da conoscere ed esplorare. Come da conoscere e apprezzare sono anche le frazioni ubicate negli altri punti cardinali, quali Borgile, Santa Caterina, Giani, Calendola e altre che non citiamo tutte poiché sono diverse decine. Di Cannavali, che abbiamo fotografato da monte Sant’Angelo, si notano in particolare, tra le case che guardano verso il fiume e l’autostrada, la graziosa chiesa intitolata alla Madonna del Rosario ed il campanile.
Monumento ai Caduti
Realizzato negli anni ’80 da maestranze locali (ricordiamo mastru Pascale Russu), in località Porta Soprana. All’interno del giardino è posizionata l’opera di Mario Pelletti da Pietrasanta: un gruppo scultoreo in marmo, raffigurante un soldato morente inginocchiato, sorretto da un soldato in piedi che regge la bandiera.
Dietro, sulla parete, le lapidi con i nomi di uomini che hanno sacrificato la loro vita per la Patria. Proprio in questo periodo in cui è in corso il Centenario della Grande Guerra del 15-18, ci sembra importante ricordarli tutti, dal semplice soldato, al graduato.
Santa Maria
Il duomo, sede della parrocchia omonima, è a pianta basilicale, con tre navate. Si trova nei pressi della porta urbica del Tubolo e guarda dall’alto tutta la valle Oliva. Al suo interno, si conserva la pregevole statua settecentesca con le Reliquie di S. Geniale Martire, patrono della cittadina che si festeggia la prima domenica di maggio e come ex voto il 5 febbraio. Nella navata centrale spiccano l’abside con arco trionfale a tutto sesto; e l’altare in marmi policromi barocchi del XVII secolo, di bottega napoletana, il quale proviene, assieme alla balaustra con stemmi vescovili, dalla distrutta Chiesa di S. Giacomo presso il Monastero delle Clarisse. La facciata principale presenta il portale litico rinascimentale e lunetta ad arco a tutto sesto del XV secolo. Sulla destra, si erge la cinquecentesca torre campanaria a pianta quadrata con monofore in tufo.
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