Storia locale. L'influenza Spagnola ad Aiello Calabro nel 1918

La situazione pandemica attuale dovuta al coronavirus, che sta interessando anche l’Italia, in maniera più grave di quanto ci si aspettasse, somiglia molto ad un’altra pandemia – la Spagnola – che un secolo fa, sul finire della Prima Guerra Mondiale, tra il 1917 ed il 1920*, cagionò decine di milioni di morti in tutto il mondo ed in Italia circa 600 mila.
Su questo aspetto, da tempo, avremmo voluto fare una ricerca per sapere cosa successe ad Aiello, quanti furono i morti; come si affrontò la malattia. Bisognerà per questo cercare documentazione dell’epoca.
Nel frattempo, però, grazie alla signora Maria Luisa Cicero che ci ha fornito dei ritagli di giornale, apprendiamo che le vittime Aiellesi per il morbo furono circa un centinaio.
Abbiamo trascritto uno degli articoli di Cronaca di Calabria del 3 novembre 1918, che fotografa abbastanza chiaramente la situazione e ve lo proponiamo.
Buona lettura.
 
 
Situazione Sanitaria grave
(x.y.) – La pandemia d’influenza, apparsa qui, in forma vaga e lieve, negli ultimi di settembre, si è andata man mano accentuando e aggravando.
Nel primo periodo, quando forse era possibile infrenare e debellare il morbo, di botto si restò senza medico e senza ufficiale sanitario e non fu eseguita disinfezione alcuna. Quando arrivò il dott. Luigi Florio d’Amantea, che moltiplicò le sue cento virtù di mente e di cuore, il morbo avea già assunto proporzioni serie e si andava generalizzando. Molti infermi l’egregio Sanitario di Amantea ebbe a strappare alla morte. Quindi venne il sottotenente medico dott. Pasquale Pignataro, nostro conterraneo anche lui giovane valoroso instancabile, dall’animo trasparente al più sconfinato altruismo. È sempre su e giù in giro per l’abitato, per le frazioni; corre per le campagne, visita dì e notte gl’infermi, che superano i duemila. Molti sono stati da lui salvati. Molti nondimeno i decessi**, moltissimi i moribondi. Occorre un altro Sanitario data l’estensione del territorio. Occorrono aiuti adeguati. C’è famiglie intere colpite e languenti, prive di qualsiasi soccorso.
Urge l’invio di un plotone di soldati per far le veci della gente laboriosa, volenterosa, e pietosa, che manca, urge una squadra di disinfezione, urgono medicinali.
Il Comitato locale di salute pubblica, fa del suo meglio, ma fa ben poco, sprovvisto com’è di mezzi adeguati.
Si è avuto un po’ di medicinali dalla Croce Rossa d’America; qualche cassetta di latte condensato dal chiaro Comm. Berardelli e dall’illustre Prefetto e lire trecento, per gli ammalati poveri, dal Comitato Sanitario provinciale.
Il Sindaco Cav. Attilio Solimena ed il presidente della Congregazione di carità, Cav. Luigi Malta, fra le molte cose utili che fanno pensano di istituire una cucina economica pei poveri.
Il presidente del Comitato Sanitario, avv. Cav. Giovanni Solimena, incurante dei pericoli, per sé e e per la numerosa famiglia, ha aperto si può dire la sua casa a tutti: in sua casa si prepara e si distribuisce il latte, il chinino, la tintura di jodio, i sussidi pei poveri.
L’egregio uomo, nella qualità di commissario intercomunale per l’assistenza civile e la propaganda interna, è l’attività e la fattività fatte persone: scrive, telegrafa, provvede, dispone, chiede, prega, ottiene. Molto fa; ma non può però fare quanto la gravissima situazione richiede. Lo stesso cav. Avv. Nicola Viola deputato provinciale, in Cosenza, moltiplica il suo buon volere e le sue molte energie a profitto del suo paese natio; le autorità provinciali lo ascoltano e ne esaudiscono le preci; ma ripeto, occorrono provvidenze energiche adeguate e pronte; ché Aiello corre un’assai funesto autunno.
Chi sa dove andremo a finire…
 
*Il virus si diffuse in tre diverse ondate: primavera 1918, autunno 1918 e gennaio 1919. 
** Nel numero 92 di Cronaca di Calabria del 21 novembre 1918, si accenna a circa cento persone decedute sino a quel momento.
 
 

Online sul Dizionario biografico della Calabria contemporanea curato dall’Icsaic le biografie di 4 Aiellesi

Si tratta di Nando Aloisio, Costantino Arlìa, Federico e Giovanni Solimena.

Come annunciato giorni fa sul sito dell’ICSAIC che abbiamo riportato pure su questo blog, è online il Dizionario Biografico della Calabria Contemporanea dal 1861 ai nostri giorni, curato per l’Istituto Calabrese per la Storia dell’Antifascismo e dell’Italia Contemporanea dallo storico Pantaleone Sergi. L’”opera collettiva più importante che sia stata fatta in Calabria”, così è stata definita, è realizzata nell’ambito del progetto «Politica e Cultura in Calabria dal 1861 a oggi», in parte finanziato dalla Regione con i fondi del Pac Calabria.

Tra i 119 profili sinora pubblicati, ci sono per il momento anche quelli di quattro Aiellesi:

Progetto “Politica e cultura in Calabria dal 1861 ad oggi – finanziato con fondi del PAC Calabria 2014-2020 – Annualità 2018 – AZIONE 3 – TIP. 3.2

Buona lettura.

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https://t.me/AiellesiNelMondo

La Grande Guerra, i feriti e i Caduti di Aiello Calabro

La Grande Guerra, i feriti e i Caduti di Aiello Calabro
Grazie a Maria Luisa Cicero che me ne ha fornito copia, ho potuto leggere su giornali d’epoca alcune notizie molto interessanti che riguardano il nostro paese, di Aiello Calabro. Trattano di San Geniale e anche della Grande Guerra della quale ricorre il Centenario (1915/18 – 2018).
Mi piace postare qui un ritaglio di Cronaca di Calabria del 29 luglio 1915 (senza firma ma probabilmente del giornalista Giovanni Solimena) che riguarda il mio omonimo nonno paterno Bruno Pino, ferito, da quanto leggo sul foglio matricolare, intorno al 2 luglio 1915.
Nell’articolo, in particolare, si parla del suo ferimento, colpito da schegge di granata durante l’assalto di una trincea. Ed inoltre, si citano i militari aiellesi, Cicero, Civitelli e Caruso.

p.s. Il nonno morirà poi anni dopo, in Africa, a Debra Tabor (Etiopia), il 10 dicembre 1940. Ritornerà ad Aiello il 6 ottobre 1976 da Addis Abeba dove era seppellito sino ad allora.

Ecco il calendario 2017

AIELLO CALABRO – È stato presentato il 26 dicembre scorso, il Calendario 2017 che la Pro Loco di Aiello Calabro ha realizzato per il secondo anno consecutivo. Come nell’edizione precedente, le immagini corredate da didascalie e notizie di storia locale, ritraggono scorci particolari della cittadina, e delle frazioni. 
Lo scopo della pubblicazione è quella di entrare nelle case di tutti gli Aiellesi, soprattutto di quelli che vivono lontano dal paese in cui sono nati; e di far conoscere l’antico borgo arroccato sulle colline dell’entroterra tirrenico cosentino, a chi ancora non ne conosce le sue caratteristiche.
ALBUM FOTOGRAFICO PRESENTAZIONE

N.B. PER RICHIEDERE IL CALENDARIO RIVOLGERSI ALLA PROLOCO DI AIELLO CALABRO – Pagina FB

Ecco, man mano che i mesi scorreranno, le pagine del Calendario 2017, che di volta in volta pubblicherà la Pro Loco di Aiello Calabro sulla sua pagina FB.
CALENDARIO AIELLESE 2017 MESE DI GENNAIO

Una veduta del paese, con il Rione Valle, visto da colle S. Elia meglio conosciuto come ‘u Pizzune
Il quartiere, che in parte vediamo nella foto, è tra i più antichi di Aiello. Scomparsa dalla memoria collettiva, in questo luogo sorgeva la chiesa parrocchiale di S. Antonio Abate, esistita tra i secoli XVI e XVIII. Sebbene non sia rimasta traccia del luogo di culto nel tessuto urbano, l’intitolazione della parrocchia al protettore degli animali domestici, del bestiame e del lavoro dei campi che si ricorda il 17 gennaio, è comprensibile poiché ‘a ‘Valla’ era abitata in prevalenza da contadini, così come ci dicono le rivele del catasto onciario. Nel quartiere, inoltre, ha sede il museo della civiltà contadina che si spera, nel prossimo futuro, possa essere finalmente aperto al pubblico.

CALENDARIO AIELLESE 2017 MESE DI FEBBRAIO
Resti del castello
Fu certamente “una delle prime fortezze del regno” (L. Alberti, 1525/26). Il vecchio maniero che dal promontorio Tilesio su cui sorge domina il borgo medievale, nella struttura attuale, risale al periodo aragonese. Ingloba strutture precedenti del periodo normanno, e forse anche di quello bizantino. Dall’alto delle sue torri, si poteva controllare una bretella della via consolare romana Annia che sboccava al mare. Distrutto a seguito di diversi terremoti, del castello restano ancora importanti vestigia, quali mura perimetrali, torri (il mastio a base quadrata che vediamo nella foto, la torre dell’orologio e diverse torri d’avvistamento), cisterne per i bisogni della cittadella. Vi si giunge attraverso una suggestiva via d’accesso, scavata nella roccia tufacea.

CALENDARIO AIELLESE 2017 MESE DI MARZO
Scorci dell’abitato
Girando tra vote e vinelle, ecco tre immagini del caratteristico tessuto urbano.
La prima ritrae corso Umberto I, con i suoi portoni in pietra ad arco, che dalla scalinata di fronte al palazzo de Dominicis si interseca con corso Luigi De Seta, passando per la piazza che ospita i palazzi Giannuzzi e Viola, e che arriva nei pressi di San Giuliano.
La seconda e la terza foto, da opposte prospettive, immortalano scesa Lavatoio che da piazza Plebiscito giunge fino al corso Vittorio Emanuele II. La gradinata sino a pochi anni fa era il luogo d’azione artistica del pittore e scultore aiellese Francesco Magli, nonché per anni luogo di incontro, dopo gli spettacoli estivi.

CALENDARIO AIELLESE 2017 MESE DI APRILE
Aiello, con la rupe del castello visti da monte Faeto
Eccolo! Il Colle Tilesio che domina l’antico borgo, la vallata dell’Oliva, le colline di Varbàra e laggiù il mar Tirreno. Una posizione, quella di Aiello, da cui si possono ammirare panorami di emozionante bellezza: non solo una splendida vista verso il mare, che regala spesso arrossati tramonti con le isole Eolie, ma anche e soprattutto vedute delle montagne dell’Appennino con il maestoso monte Cocuzzo.
Circondato da collane di monti, tutto il territorio aiellese è generoso di diversi itinerari per chi ama camminare all’aria aperta ed apprezzarne la natura.

CALENDARIO AIELLESE 2017 MESE DI MAGGIO
Il centro storico ritratto dal castello
Dal “castello sottano”, come lo chiamiamo noi aiellesi, ovvero da quella fetta di terreno sotto le mura di cinta del vecchio maniero, affacciati come su una lunga balconata, si possono udire i ritmi della piccola comunità, i suoni isolati, rarefatti, di chi lavora, o di chi discute in piazza.
In basso, “e casicelle stritte e ammunzellate / fravicate allu pede d’u castiellu”. Non è più l’Aiello di tanti anni fa che contava quasi 6 mila abitanti, ma ancora oggi, o forse ancora di più oggi, rimane intatta la sua magia, soprattutto per chi vive lontano.

CALENDARIO AIELLESE 2017 MESE DI GIUGNO
Via Castello e corso Umberto I
Tutto il paese è un ricamo di vichi, piazzette, vinelle. I primi due scatti sono scorci di via Castello, la parte alta della cittadina, che dalla Porta di Suso o Soprana, passando accanto al palazzo de Dominicis conduce alla Rupe, passando da Santi Cosma e Damiano, chiesa esistente dal 1599, sino al luogo dove c’era un tempo la chiesa di San Nicola, esistente nel XVI secolo e distrutta dal terremoto del 1638.
La terza foto ritrae invece l’inizio di corso Umberto I, in cui spicca sulla destra il palazzo imponente della famiglia di Malta. Poco più giù, non visibile nella foto, la Casa Comunale, appena restaurata.

CALENDARIO AIELLESE 2017 MESE DI LUGLIO
Rione Patricello di notte
Il Rione Patricello o Milanese è situato sotto al paese. La sua realizzazione risale agli anni successivi al terremoto del settembre 1905. Viene inaugurato il 27 ottobre 1907 e costruito con fondi del comitato milanese pro Calabria che consegna al Comune di Aiello le otto case baraccate, che accoglieranno gli sfollati del terremoto dell’8 settembre di due anni prima. Il nuovo quartiere “dalle palazzine simmetriche, dalle strade ampie, con in mezzo una magnifica piazza”, così come lo ebbe a descrivere il giornalista Giovanni Solimena, diede ospitalità a 70 famiglie senza tetto.

CALENDARIO AIELLESE 2017 MESE DI SETTEMBRE

Ancora qualche viuzza interna
Il centro storico è un ricco scrigno da scoprire con calma. Ecco altri scatti che ne rivelano il fascino antico. Il primo riguarda via Campanaro, che sbocca a Santa Maria, e che prosegue, attraversando la piazza, giù verso Patricello.
La seconda immagine si riferisce a via Unità d’Italia, come si chiama dal 17 marzo 2011. Siamo nel l’antico quartiere della Praca (dal greco praxos, roccia).
Il terzo frame riprende via Aricella che nel settembre 2005, in occasione del centenario del terremoto del 1905, è stata intitolata al notaio e giornalista aiellese, Giovanni Solimena, che del sisma scrisse numerose corrispondenze, richiamando l’attenzione nazionale sulla tragedia di Aiello.

CALENDARIO AIELLESE 2017 MESE DI OTTOBRE

Veduta di Cannavali
Aiello, che vanta un ampio territorio, ben 39 chilometri quadrati, conta decine di frazioni, più o meno grandi. Affacciate sul Savuto, man mano che si discende verso valle, sono ubicate Stragolera, Cannavali e Persico. Una parte del territorio comunale, certamente da conoscere ed esplorare. Come da conoscere e apprezzare sono anche le frazioni ubicate negli altri punti cardinali, quali Borgile, Santa Caterina, Giani, Calendola e altre che non citiamo tutte poiché sono diverse decine. Di Cannavali, che abbiamo fotografato da monte Sant’Angelo, si notano in particolare, tra le case che guardano verso il fiume e l’autostrada, la graziosa chiesa intitolata alla Madonna del Rosario ed il campanile.

CALENDARIO AIELLESE 2017 MESE DI NOVEMBRE

Monumento ai Caduti
Realizzato negli anni ’80 da maestranze locali (ricordiamo mastru Pascale Russu), in località Porta Soprana. All’interno del giardino è posizionata l’opera di Mario Pelletti da Pietrasanta: un gruppo scultoreo in marmo, raffigurante un soldato morente inginocchiato, sorretto da un soldato in piedi che regge la bandiera.
Dietro, sulla parete, le lapidi con i nomi di uomini che hanno sacrificato la loro vita per la Patria. Proprio in questo periodo in cui è in corso il Centenario della Grande Guerra del 15-18, ci sembra importante ricordarli tutti, dal semplice soldato, al graduato.

CALENDARIO AIELLESE 2017 MESE DI DICEMBRE

Santa Maria
Il duomo, sede della parrocchia omonima, è a pianta basilicale, con tre navate. Si trova nei pressi della porta urbica del Tubolo e guarda dall’alto tutta la valle Oliva. Al suo interno, si conserva la pregevole statua settecentesca con le Reliquie di S. Geniale Martire, patrono della cittadina che si festeggia la prima domenica di maggio e come ex voto il 5 febbraio. Nella navata centrale spiccano l’abside con arco trionfale a tutto sesto; e l’altare in marmi policromi barocchi del XVII secolo, di bottega napoletana, il quale proviene, assieme alla balaustra con stemmi vescovili, dalla distrutta Chiesa di S. Giacomo presso il Monastero delle Clarisse. La facciata principale presenta il portale litico rinascimentale e lunetta ad arco a tutto sesto del XV secolo. Sulla destra, si erge la cinquecentesca torre campanaria a pianta quadrata con monofore in tufo.

Pillole di storia locale. La consegna delle case baraccate dopo il terremoto del 1905


Il 27 ottobre del 1907, venne inaugurato il nuovo quartiere Milanese di località Patricello ad Aiello Calabro. Quella giornata di fine ottobre, il comitato milanese pro Calabria consegnò al Comune le 8 case baraccate costruite per dare un alloggio agli sfollati del terremoto dell’8 settembre di due anni prima. Il nuovo quartiere “dalle palazzine simmetriche, dalle strade ampie, con in mezzo una magnifica piazza”, così come lo ebbe a descrivere il giornalista Giovanni Solimena, avrebbe dato ospitalità a 70 famiglie senza tetto.