#ProcessoValleOliva | Stamattina, 12 novembre 2019, la Corte D’assise d’Appello di Catanzaro ha rinviato l’udienza al prossimo 4 marzo 2020 poiché le operazioni peritali sui siti inquinati, che dovevano essere presentate in data odierna, non sono state ancora terminate.
Tag: Caso Valle Oliva
La vicenda dell’inquinamento della Valle Oliva per la quale da anni le popolazioni del luogo chiedono, inascoltate dalla politica locale e regionale, la bonifica dei terreni contaminati, riconosciuti tali non solo da Ispra ed Arpacal, ma anche – e questo è un fatto di notevolissima importanza – dai Giudici della Corte d’Assise di Cosenza che lo hanno scritto a chiare lettere nella Sentenza del processo depositata a metà dicembre 2017.
La Corte d’Assise d’Appello di Catanzaro, Prima sezione, in data 10 novembre 2020, ha rigettato l’appello proposto dalla Procura di Paola.
Dunque, dopo 7 anni dall’inizio del processo in Corte d’Assise a Cosenza, arriva la seconda assoluzione per i reati contestati di inquinamento ambientale.
Se la Giustizia ha fatto il suo corso, resta però l’inquinamento.
In aggiunta, la bonifica non è stata fatta e crediamo che mai si farà.
Bonifiche, legalità e diritto alla salute. Incontro pubblico sul tema con Maurizio Landini della Cgil. Appuntamento il 14 gennaio ad Amantea (Cs)
AGGIORNAMENTO 15 GENNAIO 2019
L’intervento di Gianfranco Posa del #ComitatoNataleDeGrazia lo potete ascoltare dal minuto 58,40 …
TAG #ValleOliva #Bonifica #nonsoloparolemafatti
Processo Valle Oliva in Corte d'Assise d'Appello. La Cgil di Cosenza al fianco del Comitato De Grazia e delle altre associazioni

Processo Valle Oliva in Corte d'Assise d'Appello a Catanzaro. Udienza rinviata al 5 marzo 2019
Vicenda Valle Oliva. Dopo il deposito della sentenza della Corte d'Assise di CS, la Procura di Paola ricorre in appello
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Il Quotidiano del Sud 11.02.2018, pag. 21 |
Il processo, dunque, ha stabilito un fatto inequivocabile. Che nella vallata, nell’arco di diversi anni, dagli anni ‘90 ad almeno il 2008, si sono registrati interramenti di materiale nocivo e cancerogeno, smaltimenti illeciti di rifiuti speciali stimati in 162 mila metri cubi: come fanghi industriali, metalli pesanti, idrocarburi, cesio 137 riscontrato a qualche metro di profondità, e altro ancora.
Di seguito l’intervento completo del Comitato De Grazia.
“Purtroppo le motivazioni che hanno spinto il comitato De Grazia, in tutti questi anni, a sollecitare la bonifica – ha dichiarato Posa – trovano conferma e si rafforzano nella sentenza della Corte d’Assise di Cosenza che ha confermato il disastro ambientale compiuto nell’Oliva con conseguente inquinamento delle acque sotterrane e gravi ripercussioni sulla salute della popolazione locale. ‘Non vi è nessun dubbio’ sostiene la Corte – fa notare il portavoce del Comitato -, circa l’interramento illecito di rifiuti pericolosi nelle profondità del bacino del fiume Oliva dovuto ad attività sistematica ed organizzata e non a sporadici abbandoni di rifiuti come qualcuno sosteneva”.“La stessa Corte – aggiunge – ribadisce che il fatto che nessuna opera di bonifica sia stata operata ‘consente di ritenere che il pericolo per la salute dei cittadini, oltre a non essere cessato, sia o possa essere anche adesso drammaticamente attuale’”.“Pertanto come associazione – annuncia il portavoce del De Grazia – continueremo a fare quanto possibile per ottenere la rimozione dei rifiuti presenti nel bacino del fiume Oliva, soprattutto per le aree maggiormente inquinate come Foresta e Carbonara che ricadono nell’alveo del fiume e quindi sono maggiormente soggette alla forza erosiva delle sue acque che potrebbero far risalire in superficie le sostanze inquinanti portandole verso il mare.La Regione Calabria – Conclude Posa – in più occasioni ha dichiarato che sarebbero stati stanziati i fondi per la messa in sicurezza dell’area ma ad oggi, nonostante l’analisi del rischio – ultimo atto necessario prima della bonifica – sia stata depositata da oltre un anno, nessun intervento è stato ancora realizzato.”.
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