Valle Oliva, rinviata al 4 marzo 2020 l'udienza del processo

#ProcessoValleOliva | Stamattina, 12 novembre 2019, la Corte D’assise d’Appello di Catanzaro ha rinviato l’udienza al prossimo 4 marzo 2020 poiché le operazioni peritali sui siti inquinati, che dovevano essere presentate in data odierna, non sono state ancora terminate.

Bonifiche, legalità e diritto alla salute. Incontro pubblico sul tema con Maurizio Landini della Cgil. Appuntamento il 14 gennaio ad Amantea (Cs)

Bonifiche, legalità e diritto alla salute.
Incontro pubblico sul tema con Maurizio Landini della Cgil.
Appuntamento ad Amantea lunedì 14 gennaio 2019, ore 16 presso il Campus Temesa (via Vulcano, Amantea).
Chiosa nostra: speriamo che non siano altre parole su parole e che prima o poi (meglio prima perché è già tardissimo) finalmente la Valle dell’Oliva venga bonificata. La Cgil deve o dovrebbe, prima di tutto, incalzare la regione Calabria che aveva “promesso” la bonifica o la messa in sicurezza a seguito dell’analisi del rischio completata ad ottobre 2016. Ma tale bonifica, sinora, gennaio 2019, non è stata ancora fatta e chissà se mai lo sarà.

Processo Valle Oliva in Corte d'Assise d'Appello. La Cgil di Cosenza al fianco del Comitato De Grazia e delle altre associazioni

COMUNICATO STAMPA
Si è riunita stamane l’Assemblea Generale della CGIL di Cosenza che ha accolto la nomina del nuovo Direttore del Patronato Inca, il Compagno Loris Pesce, ed ha proceduto alla elezione dei componenti della Segreteria che affiancheranno il neo eletto Segretario Generale Umberto Calabrone, alla guida della CGIL bruzia.
La proposta del Segretario Calabrone che ha indicato i compagni Massimiliano Ianni, Pino Assalone, Francesco Piro e le compagne Donatella Stellato ed Annalisa Assunto, è stata votato favorevolmente ed all’unanimità dai presenti.
Calabrone ha ringraziato i componenti della segreteria uscente per l’operato di questi anni, sottolineando il proficuo lavoro svolto e l’importante eredità che consegnano al nuovo gruppo dirigente, senza tralasciare di ricordare i momenti duri, difficili, in termini politici ed umani, ma anche le battaglie vinte e le vertenze risolte che la Camera del Lavoro di Cosenza ha affrontato nell’ultimo quadriennio. 
L’assemblea generale, nella discussione riguardante i problemi che toccano il territorio, ha deciso, all’unanimità, di costituirsi parte civile nel processo di appello riguardante l’inquinamento del fiume Oliva. La difesa del territorio, dell’ambiente e i diritti civili, sanciti anche dal nostro statuto, rimangono un obiettivo della CGIL.
Il lavoro e l’impegno portato avanti dalle varie associazioni, a partire dal comitato civico Natale De Grazia, meritano chiarezza e verità; in quel luogo, ed in tutti gli altri del mezzogiorno d’Italia, dove i cittadini sono costretti a vivere nella paura per quello che le organizzazioni criminali hanno praticato con l’interramento di materiali tossici e che hanno portato all’innalzamento del numero di malati di tumore e leucemia.
La CGIL continuerà ad essere al fianco di chi, quotidianamente, lotta per la legalità e contro ogni forma di criminalità.


Vedi anche:


Processo Valle Oliva in Corte d'Assise d'Appello a Catanzaro. Udienza rinviata al 5 marzo 2019




Ieri mattina, 8 novembre anno Domini 2018, in corte d’Assise d’Appello, a Catanzaro, dopo un anno e mezzo dalla sentenza di assoluzione in Corte d’Assise a Cosenza, e a seguito del ricorso da parte della Procura di Paola, avrebbe dovuto iniziare il processo Valle Oliva inquinata (ricordiamo che in Assise era iniziato a luglio 2013, e poi terminato a marzo 2017). Nella stessa udienza di ieri era prevista la costituzione delle parti civili. In ragione del legittimo impedimento del legale della difesa, l’udienza è stata rinviata al 5 marzo 2019. 
Ebbene, non credete che tempi e modi della Giustizia vadano rivisti?
Oltre ai tempi della Giustizia, bisogna anche considerare che le Amministrazioni pubbliche che devono o dovrebbero tutelare la SALUTE dei propri Cittadini, non hanno ancora provveduto a bonificare o a mettere in sicurezza i siti inquinati della #ValleOliva
Nella foto: Tramonto sulla Vallata

Vicenda Valle Oliva. Dopo il deposito della sentenza della Corte d'Assise di CS, la Procura di Paola ricorre in appello


Ripostiamo un articolo pubblicato su Il Quotidiano del Sud di domenica 11 febbraio, e sul blog del Comitato De Grazia di Amantea, relativo alla vicenda dell’inquinamento della Valle Oliva per la quale da anni le popolazioni del luogo chiedono, inascoltate dalla politica locale e regionale, la bonifica dei terreni contaminati, riconosciuti tali non solo da Ispra ed Arpacal, ma anche – e questo è un fatto di notevolissima importanza – dai Giudici della Corte d’Assise di Cosenza che lo hanno scritto a chiare lettere nella Sentenza del processo depositata a metà dicembre 2017.
Repetita iuvant?.

AMANTEA, CS – Novità sulla vicenda giudiziaria riguardante il disastro ambientale della Valle Oliva, nel basso Tirreno Cosentino. Dopo la celebrazione del processo in Corte d’Assise, terminato a marzo 2017 con l’assoluzione ex art. 530 (comma 1 e 2) dell’imprenditore amanteano Cesare Coccimiglio e degli altri 4 coimputati, la Procura di Paola che nel corso del dibattimento aveva rappresentato la Pubblica Accusa ha inteso, qualche giorno fa, ricorrere in appello. La decisione è maturata dopo la disamina delle motivazioni della sentenza, depositata a metà dicembre scorso.
Il processo indiziario, come abbiamo visto, non è riuscito a individuare “oltre ogni ragionevole dubbio” i responsabili dei reati contestati che sono di disastro ambientale e di avvelenamento delle acque. Vedremo in seguito quali saranno gli sviluppi e quali le decisioni della Corte d’Assise d’Appello di Catanzaro.
Sulla questione ambientale, invece, che è l’aspetto che riguarda più da vicino le popolazioni che abitano nelle zone interessate dall’inquinamento, c’è da sottolineare che la Corte d’Assise, pur assolvendo gli imputati, ha riconosciuto che in una vasta area del bacino del fiume Oliva sussiste “una gravissima forma di inquinamento del sottosuolo e delle circostanti acque limitrofe e persino sotterranee, con particolare riferimento alle Loc. Foresta, Carbonara, Giani e di tutta una serie di aree alle stesse limitrofe”. 
Il Quotidiano del Sud 11.02.2018, pag. 21

Il processo, dunque, ha stabilito un fatto inequivocabile. Che nella vallata, nell’arco di diversi anni, dagli anni ‘90 ad almeno il 2008, si sono registrati interramenti di materiale nocivo e cancerogeno, smaltimenti illeciti di rifiuti speciali stimati in 162 mila metri cubi: come fanghi industriali, metalli pesanti, idrocarburi, cesio 137 riscontrato a qualche metro di profondità, e altro ancora.

Se la questione giudiziaria prosegue il suo cammino, quella della bonifica ambientale – per la quale, come è stato stimato da Ispra, servono circa 21 milioni di euro – invece sembra aver smarrito la strada. La situazione dei siti inquinati ubicati nella vallata in località Foresta, Carbonara, presso galleria Cozzo Manco e Giani, ricadenti nei comuni di Aiello, Amantea, Serra d’Aiello, attende una soluzione che tarda ad arrivare. L’analisi del rischio eseguita da Arpacal, propedeutica alla bonifica o alla messa in sicurezza dei siti interessati dall’inquinamento, risale ormai a più di un anno fa, all’ottobre del 2016, e da allora non si hanno notizie su provvedimenti da parte della regione Calabria. Eppure, la salute delle persone e la salubrità dell’ambiente dovrebbero essere al primo posto nelle preoccupazioni e azioni di ogni Istituzione.
Tra le numerose parti civili nel processo svoltosi a Cosenza (il Ministero dell’Ambiente, la regione Calabria, i comuni di Amantea, Serra d’Aiello e San Pietro in Amantea, diverse associazioni ambientaliste, la Cgil di Cosenza e vari cittadini e operatori nel settore turistico), il Comitato civico di Amantea, intitolato al capitano Natale De Grazia, ha espresso, tramite il suo portavoce Gianfranco Posa, plauso alla iniziativa della procura di Paola.

Di seguito l’intervento completo del Comitato De Grazia.

“Purtroppo le motivazioni che hanno spinto il comitato De Grazia, in tutti questi anni, a sollecitare la bonifica  ha dichiarato Posa – trovano conferma e si rafforzano nella sentenza della Corte dAssise di Cosenza che ha confermato il disastro ambientale compiuto nellOliva con conseguente inquinamento delle acque sotterrane e gravi ripercussioni sulla salute della popolazione locale. Non vi è nessun dubbio sostiene la Corte  fa notare il portavoce del Comitato -, circa linterramento illecito di rifiuti pericolosi nelle profondità del bacino del fiume Oliva dovuto ad attività sistematica ed organizzata e non a sporadici abbandoni di rifiuti come qualcuno sosteneva.
La stessa Corte  aggiunge – ribadisce che il fatto che nessuna opera di bonifica sia stata operata consente di ritenere che il pericolo per la salute dei cittadini, oltre a non essere cessato, sia o possa essere anche adesso drammaticamente attuale’”.
“Pertanto come associazione – annuncia il portavoce del De Grazia – continueremo a fare quanto possibile per ottenere la rimozione dei rifiuti presenti nel bacino del fiume Oliva, soprattutto per le aree maggiormente inquinate come Foresta e Carbonara che ricadono nell’alveo del fiume e quindi sono maggiormente soggette alla forza erosiva delle sue acque che potrebbero far risalire in superficie le sostanze inquinanti portandole verso il mare.
La Regione Calabria – Conclude Posa – in più occasioni ha dichiarato che sarebbero stati stanziati i fondi per la messa in sicurezza dell’area ma ad oggi, nonostante l’analisi del rischio – ultimo atto necessario prima della bonifica – sia stata depositata da oltre un anno, nessun intervento è stato ancora realizzato.”.