“Voca sia”, una filastrocca della nostra infanzia che ci cantavano per farci addormentare

Per la festa della Liberazione ad Amantea, 25 aprile 2022

Da Franco Pedatella riceviamo e postiamo.

Per la Festa della Liberazione ad Amantea 25 Aprile 2022

All’alba, quando in cielo appare il sole,
noi siamo a terra pronte a lavorare;
andiam per l’ampie piane di Calabria,
olive raccogliendo fino a notte.

Guai se drizziam la schiena a respirare!
Curve sulle ginocchia ad una ad una
tutte le raccogliam. Così il padrone
sempre presente vuole, osserva e impone.

Ma una mattina udiamo aerei e scoppi
squarciare l’aria, giungerci vicini.
Gente scappar vediam dal mare ai monti,
parte impaurita, parte con l’armi in mano.

Capiamo allór: la guerra pría lontana,
per noi dogliosa sol perché figlioli
e sposi al fronte lottano cadendo,
ora è tra noi e l’invasore fugge

e semina, ove passa, fame e morte.
Perciò anche per noi or suona l’ora:
non piú padroni, ma moviam le gambe
i viveri a tagliare agli oppressori!

I prigionieri chiusi in Ferramonti,
che scappano, in casa nascondiamo!
I confinati, qui a scontar mandati
inesistenti colpe, aiutiamo!

Tu, che sei fragil, spia dove s’accampa
l’oste oppressor! Tu, che hai le gambe ratte,
corri ad avvisare i frati al monte!
Io forte son di braccia, l’arma prendo

e vo in montagna a unirmi ai combattenti
che voglion liberar la patria nostra
dal piè straniero, che la opprime e strozza
e toglie l’aria e il cibo ai figli infanti.

Sbarriam le vie, tagliam la ritirata
al vil fascista e al suo nazista amico!
Apriamo l’avanzata agli Alleati!
Andiamo ai monti e uniamci ai figli e sposi

che l’armi non depongon, ma le puntano
di contro agli oppressori e in corsa abbracciano
fraterni i partigiani che combattono
per far l’Italia una, sana e libera!

Amantea, 25 aprile 2022 Franco Pedatella

Un ricordo in poesia di Oreste Signorelli

Da Franco Pedatella, riceviamo e postiamo.

Per il professore Oreste Signorelli.

Onora, Amantea, i figli tuoi,
specie se meritevoli di affetto
perché hanno dato lustro agli anni tuoi
ed han guidato i giovani e corretto!

Tra lor c’è anche Oreste Signorelli,
di tanti alunni guida e professore,
venuti al Liceo da giovincelli
e di saper poi ricchi in mente e in cuore.

Or li ha lasciati col dolore in cuore,
ché ascendere su in ciel fu il suo destino,
ma intorno sparge ancor sapere e amore,

giovialità per chi gli fu vicino,
mentre il sorriso il labbro ancor gli move
e avvinti l’amicizia a lui ci tiene.

Amantea, 1° febbraio 2022
Franco Pedatella

Per Claruzzo Segreti che ha chiuso l’edicola

Da Franco Pedatella riceviamo e postiamo.

Per Claruzzo Segreti che ha chiuso l’edicola.

Torno da Roma e trovo la notizia:
Claruzzo i giornali piú non vende.
Mi toglie questo annuncio ogni delizia
e tristi il guardo, il cuor, la mente rende.

D’incontro e scontro, ma ritrovo grato
era il negozio, di vie e idee incrocio.
Di salde idee Claruzzo sempre armato
la guerra combattea con buon approccio

di modi a volte duri ma affettuosi,
e sempre con gentile piglio amico,
quai son talora i torbidi marosi
che a riva impulso cessano nemico.

Accanto avéa la dolce e cara sposa,
Maria, che con modi assai garbati
sapéa far sí ch’ei giusta avesse posa
nel sostenere i duoi princípi amati.

I due fratelli stavangli vicino:
Franco, di note musicali autore,
e l’altro, lo storiografo Cenzino.
L’edicola era al centro d’attenzione.

La foga or viene meno del guerriero
e tace quella voce penetrante.
Tutta Amantea se n’ duole e il circondario,
perch’ella di passione luogo ardente

era civil, politica e morale.
Vi s’incontravan viri di pensiero,
che disponean dibattito leale
sí che ciascun dell’altro andava fiero,

e tanti poi comuni cittadini,
lavoratori ansiosi di sapere
ogni mattina a lor quali destini
voleva riservar chi avéa il potere;

e ad esser s’apprestavan sempre pronti
al giorno della lotta e alla riscossa,
allór che i comunisti dirigenti
per lor suonato avrian “Bandiera rossa”.

Aiello Calabro, 15 gennaio 2022
Franco Pedatella

San Valentino. Nicodemo e Vicenza, una intramontabile storia d'amore

Tratto da Il Quotidiano della Calabria dell'11.03.2003 (bp)

AMANTEA - La storia di Nicodemo e Vicenza è di quelle intrise di romanticismo, di passione e di amore.
Lui, al secolo Domenico Napoli, classe 1887, originario del reggino (Cinquefrondi), confinato dopo la seconda guerra nella cittadina tirrenica. Lei, Vicenza Furgiuele, del 1890, una ragazza del posto che si innamora e decide di vivere la sua vita accanto a quest’uomo e al suo organetto. Da che si conoscono diventano inseparabili. Nicodemo e Vicenza, Vicenza e Nicodemo. “Nicodemo avanti, Vicenza arrieti”.
L’amore li unisce. Girovagano insieme suonando e cantando. Sempre pronto, Nicodemo, a fare “u galluzzu”, ovvero a mimare il canto del gallo con “il suo consunto organetto”. E questo, per loro, rappresenta una fonte di sostentamento. “Non chiedeva mai niente, ma tutti avevano per lui un soldino o un pezzo di pane o un piatto di minestra riscaldato che consumava seduto sullo scalino della porta”. E’ scritto così di Nicodemo sul sito “Amanteani nel Mondo”.
La storia d’amore, un giorno, si conclude a Serra d’Aiello, presso il primo nucleo di quella struttura a carattere familiare creata da Don Giulio Sesti Osseo che sarebbe diventata poi l’Istituto Papa Giovanni XXIII. Entrambi si spengono nel 1968, a distanza di pochi mesi l’una dall’altro. Vicenza a maggio, Nicodemo ad ottobre.
La vicenda umana dei due innamorati venne riscoperta dall'artista amanteano Rosario Furgiuele che per il Carnevale 2003 allestì un carro a tema. “Un omaggio molto poetico a due personaggi d’altri tempi”, un omaggio al musicista di strada, al suo organetto e alla sua compagna Vicenza, un omaggio ad una coppia che è rimasta “nei ricordi e nel cuore di molti amanteani che hanno qualche anno in più sulle spalle”.
Quell'anno, la storia d’amore ebbe grande successo. Portò tra le vie gonfie di gente una ventata di allegria, di musica popolare, rappresentando, forse non capito, un momento di riscoperta della nostra storia, di riscoperta delle piccole storie anche umili di tutti i giorni, di riscoperta di una coppia che si è voluta bene e che era molta amata da tutti, specialmente dai bambini. Ancora, ne siamo certi, Nicodemo e Vicenza, torneranno a girovagare tra le vie di Amantea per regalare un sorriso ai bambini ed a chi ha il cuore di bambino.