Rubrica “Post su altri social” | 5 marzo 2020

Dal mio profilo Fb del 5 marzo 2020

Una piccola riflessione che mi permetto di fare in questo sfogatoio che è facebook e che riguarda il sistema sanitario, nella fattispecie quello regionale calabrese. 

Come sappiamo, la regione non ha mai brillato per l'organizzazione ospedaliera. Ci sono tante eccellenze, è vero,  tanti operatori bravi ma non è di questi che vogliamo parlare. Il problema è naturalmente politico.
Il pensiero piccolo piccolo e detto sotto voce è questo in parentesi quadre.

[Se la Calabria è - come è - commissariata, e se uno Stato si deve occupare per Costituzione della Salute dei propri Cittadini, il compito del Commissario non deve essere quello di far quadrare i conti, ma di aumentare, migliorare l'offerta sanitaria, di quadruplicare, centuplicare, milliplicare i LEA, i livelli essenziali di assistenza. 
Il mio cervellino di mediocre ibrido alieno mi suggerisce che dove c'è una guardia medica, e il territorio di riferimento è esteso, il commissario, o quando non commissariata la sanità il presidente della regione o l'assessore al ramo, ce ne deve/devono mettere DUE o più. Dove c'è un solo ospedale pubblico, ce ne deve/devono costruire DUE o quanto ne servono, quando il servizio pubblico non offre alcuni servizi (anche se li offre il privato), o non li offre in tempi brevi e certi, il decisore politico, fornito di ogni strumento di legge e di bilancio, deve provvedere in maniera opportuna! 
Non si può sentire che negli scorsi giorni si parlava di chiudere le guardie mediche in provincia di Catanzaro; non si può sentire che a Castrovillari in questi periodo di diffusione di malattie che colpiscono l'apparato respiratorio chiude il reparto ospedaliero di pneumologia! 
Queste che sentiamo in tv e leggiamo sulla stampa sono  barzellette! Che non fanno affatto ridere!]

Non si può ragionare solo in termini di profitto. La salute pubblica è il patrimonio di uno Stato.