Approvata la mozione di Laghi contro il bracconaggio e a tutela del lupo

È stata approvata in Consiglio Regionale la mozione presentata dal Capogruppo di “De Magistris Presidente”, Ferdinando Laghi, a tutela della specie protetta del lupo. La necessità di una specifica mozione è derivata da diversi episodi di bracconaggio registratisi negli ultimi mesi -l’ultimo a fine aprile scorso- che hanno visto, tra l’altro, lupi uccisi a fucilate da anonimi bracconieri. Nella mozione si chiede alla Giunta regionale di adottare misure per contrastare il bracconaggio, supportando, nello stesso tempo, iniziative di formazione dirette agli allevatori e agli altri soggetti che vivono e frequentano la montagna per favorire la giusta convivenza con la specie del lupo. A tale scopo, si punta, tra l’altro, a informare la popolazione, in cooperazione con le associazioni ambientaliste e di volontariato, riguardo i comportamenti corretti da adottare nelle aree di presenza del lupo, per prevenire atteggiamenti maldestri che possano alimentare il conflitto lupo-uomo. Così come viene sottolineata e sollecitata la necessità di un programma di sostegno alle imprese agricole per la realizzazione di presidi di prevenzione dei danni arrecati dalla fauna selvatica alle produzioni e alle opere effettuate sui terreni di pascolo.

«Il lupo, animale protetto da leggi nazionali ed europee, è un predatore che sta al vertice della catena alimentare -commenta Laghi-, ed ha negli ungulati -tra cui in primo luogo i cinghiali-, prede preferenziali. Queste sue caratteristiche lo propongono come metodo naturale ed efficace per il contenimento della popolazione di cinghiali, in continuo aumento, evitando altresì, dal punto di vista sanitario, la diffusione di diverse patologie della fauna selvatica, che si possono trasmettere anche al bestiame domestico».

Ufficio Stampa

La Montagna a 360 gradi, il CAI al Salone del Libro di Torino

Da giovedì 18 a lunedì 22 maggio, presentazioni e incontri con l’obiettivo di promuovere le novità editoriali del Sodalizio. Occhio di riguardo anche a “La Rivista del Club Alpino Italiano”.


Milano, 16 maggio 2023

Da giovedì 18 a lunedì 22 maggio, il Club alpino italiano torna al Salone Internazionale del libro di Torino. Uno stand di 24 metri quadrati dedicato alle novità editoriali del Sodalizio, con le presentazioni delle opere uscite negli ultimi mesi e un corner riservato al Sentiero Italia CAI. Senza dimenticare la presenza di un catalogo composto da opere e saggi che guardano, a 360 gradi, alla cultura della montagna e delle Terre alte. Lo stand è inserito all’interno della “Sala della montagna” (padiglione Oval, stand Trentino, W38), la cui programmazione è stata affidata a MontagnaLibri | Trento Film Festival, in collaborazione con il Premio ITAS del Libro di Montagna.
Oltre alla cultura delle Terre alte, spazio anche all’attenzione per l’impatto ambientale. Si tratta di uno stand votato alla sostenibilità: tutti i suoi arredi sono riutilizzabili nel tempo.
Il programma delle presentazioni
In primo piano, “La Rivista del Club Alpino Italiano”. Il nuovo progetto editoriale, con reportage, riflessioni, immagini e notizie dedicate alle Terre alte, verrà presentato dal direttore Andrea Greci, giovedì 18 maggio alle ore 14.30.
Gli appassionati e i visitatori potranno immergersi nella produzione editoriale, ascoltando gli autori e le presentazioni dei libri Cai. Si comincia venerdì 19 maggio alle 10.45 con “La montagna si scrive stampatello”. All’incontro parteciperà l’autore Davide Longo. Edita in collaborazione con Salani, l’opera racconta il viaggio del piccolo Davide e della sua mamma sulle Dolomiti, alla scoperta della natura per ritrovarsi.
Sabato 20 maggio alle 14.30 è prevista la presentazione de “Il grande cielo. Educazione sentimentale di un escursionista”. L’autore, Alberto Rollo, dialogherà con lo scrittore Alessandro Mari. Il libro, edito in collaborazione con Ponte alle Grazie, racconta la storia di un uomo di pianura e di metropoli (come si definisce lo stesso Rollo), che ha sempre guardato alla montagna come valico, come salita, come percorso verso il cielo. 
Domenica 21 maggio alle 11.45, invece, è il giorno della presentazione dedicata a un personaggio capace di esprimere al meglio la cultura e la storia delle Terre alte. Giovanna Zangrandi è una scrittrice, giornalista e partigiana italiana, da riscoprire attraverso due libri pubblicati da poco: “I giorni veri” e “Il campo rosso”. Nel primo, la Zangrandi racconta la svolta improvvisa che la sua vita ebbe dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943, che la portò a diventare staffetta partigiana. Nel secondo, l’autrice narra la costruzione del rifugio Antelao, il progetto di vita immaginato per il dopoguerra insieme all’uomo che amava, il comandante partigiano Severino Rizzardi, purtroppo ucciso prima di potervisi dedicare. Edite in collaborazione con Ponte alle Grazie, entrambe le opere sono oggetto di un dialogo tra la giornalista Camilla Valletti, la professoressa Francesca Sensini e lo scrittore Giuseppe Mendicino. 
“Quest’anno saremo presenti con uno stand innovativo, realizzato all’insegna del minor spreco possibile, completamente riutilizzabile, con l’obiettivo di rendere la presenza del Club alpino italiano il più ecosostenibile possibile. Per quanto riguarda il patrimonio culturale espresso dalle nostre presentazioni e proposte editoriali, si tratta di opere che rientrano nella cultura di montagna in senso più vasto. Allo stesso tempo, la presenza del Cai è rafforzata del suo catalogo, con le guide e i saggi, parte fondamentale dello scaffale ideale del Sodalizio”, ha dichiarato il Direttore editoriale e responsabile delle attività culturali del Club alpino italiano Marco Albino Ferrari.
“Ci fa piacere intervenire nello spazio del Trento Film Festival, che al Salone cura gli incontri sulla montagna. Un’occasione che dimostra ancora una volta la forza di una cordata sempre più stretta tra il Cai e il Festival di Trento”, conclude Ferrari.

Ma cchid’ìe lla destra, cchid’ìe lla sinistra?

Sto sentendo che il centrodestra ha vinto le elezioni comunali.

Quello che non capite, ed è il motivo per cui vince il centrodestra, è che dalla altra parte c’è un altro centro destra. È una questione di chiarezza.

È il finto centro sinistra, che è destra come la destra, causa di questo precipizio.

Questo finto centro sinistra pro guerra, pro greenpass destrorso, pro vaccini cause avverse, pro liberismo, pro ricchi, pro potenti.

Che vi lamentate?

Vostro Geniale