Interessantissimo incontro, stasera, su Loreto e via Panebianco (si veda locandina). Abbiamo appreso tanti particolari sconosciuti. E’ il caso, per esempio, della chiesa d’u Ritu (la chiesetta di via Caloprese), o del torrente Liguori, ora interrato, che passa da piazza Europa e si riversa nel Crati, ecc. ecc. Belle anche le testimonianze fotografiche.
Non sapevamo nemmeno che Claudio Villa avesse cantato il brano Buonanotte Cosenza che vi riproponiamo a seguire.
Si spera che tutte le relazioni, di ogni incontro passato e futuro organizzato dalla Commissione Cultura del Comune di Cosenza, possano, a breve, trovare ospitalità in una pubblicazione.
Capolavori d’arte pittorica e scultorea, luoghi che conservano il fascino della sacralità, mete storiche di grandi personaggi, antichi simboli , tradizioni e costumi: riparte da qui il viaggio storico-religioso del “Sacro in Calabria” con il documentarista Gianfrancesco Solferino.
Il Sacro in Calabria in onda ogni venerdì alle ore 21 su LaC Tv, canale 19 del DTT, e su LaC Sat, canale 411 di TivùSat e 820 di Sky.
Scarica l’app di LaC Play o visita il sito www.lacplay.it per rivedere le migliori produzioni e l’informazione del mondo LaC!
A quando a quando, haju fermatu a Geniale Adacquacerze ca se stave mbiandu ppe jire all’incoronazione di Carruzzu terzu. Se pensave, illu, ca ere alla Principessa alli Campuri.
Mmah. Mancu io cce puozzu jire u sabatu. Pecchí a duminica, ad Ajíellu, c’è San Geniale viat’Illu!
Scrittrice, alpinista, sciatrice e partigiana, Giovanna Zangrandi è una donnasui sentieri della storia, la cui vita è stata spesa per la libertà. Nel libro, ripubblicato da Ponte alle Grazie e Cai, il racconto intimo e profondoin cui rielabora le annotazioni e i ricordi del periodo tra il 1943 e il 1945.
Milano, 4 maggio 2023 Una testimonianza partigiana da recuperare per ricordare le grandi figure femminili della Resistenza: questo è il cuore de I giorni veri. Diario della Resistenza di Giovanna Zangrandi, pubblicato per la prima volta nel 1963, la cui nuova edizione è appena uscita per la collana di narrativa “Passi” di Ponte alle Grazie e Club alpino italiano.
Le vicende raccontate Cresciuta a Bologna ma fuggita giovanissima in Cadore, dove arrampica e scia con audacia, Giovanna Zangrandi da insegnante di scienze naturali diventa staffetta partigiana nel giro di pochi giorni. La sua vita ha infatti una svolta improvvisa con l’armistizio dell’8 settembre del 1943. Colta dall’urgenza di partecipare alla lotta di Liberazione, si unisce alla brigata Pietro Calvi e diventa un tassello fondamentale nel trasporto di informazioni, armi e documenti nella zona di Cortina. Vive per quasi due anni nascosta nei boschi e tra le rocce, nelle cucine amiche e nei fienili. Quasi vent’anni dopo, cimentandosi nella stesura de I Giorni veri, traccia un diario intimo e profondo in cui rielabora le annotazioni e i ricordi del periodo tra il 1943 e il 1945. È una Resistenza vista nella sua dimensione quotidiana, tra spericolate discese con gli sci e lunghe corse in bicicletta. La montagna è un luogo conosciuto, che Giovanna attraversa senza enfasi, ma con la stessa riconoscenza che si riserva a una famiglia amata. Pur restando fedele ai fatti, la sua scrittura ha slanci nel fantastico, e rivela una capacità quasi espressionistica nel descrivere quello che ha definito “povero Risorgimento”, dove la povertà, il nulla e la solitudine si affiancano a un coraggio fisico e spirituale di rara fattura. «Vorrei che dalla crudezza pulita della realtà uscisse una testimonianza e una moralità che molti miei contemporanei oggi o rinnegano o soffocano nell’adipe dei vari miracoli economici, e che molti giovani non sanno», sono le parole di Giovanna Zangrandi riportate nella quarta di copertina del libro.
Il saggio introduttivo di Benedetta Tobagi Questa nuova edizione de I giorni veri si apre con un saggio introduttivo di Benedetta Tobagi, che presenta la vita di Giovanna Zangrandi come una continua ricerca interiore di sé stessa, anche tramite l’assunzione di uno pseudonimo, Anna, nome di dell’autrice durante la Resistenza. E mentre Anna fa la sua parte, Giovanna scrive, riempiendo quaderni che a un certo punto dovrà sotterrare a 1700 metri, sotto le cime delle Marmarole, nelle Dolomiti orientali, e che recupererà solo a guerra finita. Quei quaderni saranno la materia prima a partire dalla quale Zangrandi ricostruirà la storia di Anna e dei suoi “giorni veri”. Veri non solo perché veramente vissuti, ma anche perché della Resistenza l’autrice restituisce un’immagine viva, diretta, tutt’altro che retorica, espressa in una scrittura di grande modernità.
I giorni veri. Diario della Resistenza (162 pagine) è acquistabile in libreria a un prezzo di 16 euro. I soci del Cai lo potranno trovare a un prezzo scontato su store.cai.it
Giovanna Zangrandi Giovanna Zangrandi, pseudonimo di Alma Bevilacqua, nasce a Galliera, in provincia di Bologna, e dopo la laurea in Chimica si trasferisce a Cortina, dove insegna, scrive sui giornali locali, arrampica e fa la maestra di sci. In seguito agli eventi dell’8 settembre entra nella brigata Pietro Calvi. Dopo l’impegno nella Resistenza, si dedica maggiormente alla scrittura. Negli anni Cinquanta collabora con L’Unità, Gioia, Epoca, Amica, La Nazione, Noi donne. Nel 1954 pubblica con Mondadori I Brusaz, che vince il premio Grazia Deledda, nel 1959 Il campo rosso (Premio Bagutta) e nel 1963 I giorni veri (Premio Resistenza-Venezia). Nel 1946 costruisce il Rifugio Antelao, che diventa in seguito proprietà del Cai. Scomparsa nel 1988, l’autrice è sepolta a Galliera, il suo piccolo paese natale in provincia di Bologna.
Insomma, Geniale sente in tv che con i soldi del pienneerreerre (che lui non capisce cosa sia) ci vogliono fare armi per l’ucraina (no ospedali e avutre cosicelle bbone ppe llu populu) e anche laboratori a Pesaru e avutre città, per fare virussi come quello di Uan e si incazza.
Ed io che cosa devo fare per calmarlo! Sto spendendo soldi e soldi a gumilla!
Devi effettuare l'accesso per postare un commento.